San Massimo: gli eventi, le tradizioni e le curiosità

Molti conoscono il Comune di San Massimo soprattutto perché al suo interno vi è la nota località sciistica di Campitello Matese. Ma è bene dire che la comunità di San Massimo ha delle origini molto antiche. Non è un caso infatti, che il suo sviluppo degli anni si è intensificato fino ad arrivare a riscoprire valori e tradizioni, ma anche a organizzare numerosi eventi sul territorio. Infatti, chi si reca in vacanza in questa zona di certo, resterà incantato dalle numerose realtà associazionistiche, nonché da tutti gli eventi e le tradizioni che si possono trovare in questo territorio. Scopriamo insieme qual è la cultura, quali sono le attività turistiche e gli eventi, ma non solo, che si possono scoprire un territorio così particolare come il piccolo Comune di San Massimo che si trova nell’area del Matese.

Cultura, l’anima del Comune di San Massimo

La comunità di San Massimo è molto antica. Infatti, i primi insediamenti risalgono al XI – XII secolo. Ha origini, quindi, medievali. Secondo alcune fonti documentarie, riguardano proprio gli anni 1000 – 1100, ovvero + da qui che si hanno le prime informazioni storiche su questo Paese. Tali atti raccontano di un piccolo centro rurale che aveva una particolarità, quella del castello. Questa comunità infatti, aveva uno scopo difensivo in quanto il castello proteggeva tutto il territorio ed era una rocca fortificata, vera e propria. Alcune fonti iconografiche, infatti dimostrano questo aspetto del piccolo centro. Questo luogo fortificato aveva anche il vantaggio naturale di trovarsi sulle alture, in modo tale da poter tenere sotto controllo tutto il versante appenninico della zona. A tale castello fortificato venne attributo il nome di San Massimo, vescovo di Nola del III secolo dopo Cristo.

La leggenda di San Massimo

La storia di San Massimo e quella della piccola comunità del Matese sono molto legate, al di là del nome e della storia del castello. Infatti, secondo una leggenda che riguarda il santo raccontata da San Paolino, sembrerebbe che egli, durante la persecuzione di Decio del 251 dopo Cristo, per le condizioni di salute precarie in cui si trovava dovette fuggire in luoghi desolati. Stava morendo di stenti quanto alla fine fu salvato dal discepolo San Felice. Il culto divenne molto diffuso poi nell’area Campano Sannitica di Nola, Salerno e Benevento durante l’epoca dell’invasione Longobarda dell’Italia meridionale. Questo culto dopo si è diffuso in tutta la città e molte persone sono legate anche con specifici voti a questo santo.

Eventi e turismo a San Massimo

A San Massimo del Matese vi è una storia folkloristica molto particolare. Infatti, qui si mantiene il corso di antichissime tradizioni. Basti pensare al fatto che vi sono numerosi artisti e le realtà associazionistiche sono molto diffuse. Vi è una particolare storia del gruppo folkloristico del territorio che si chiamava “L PACCHINELL”, formato da sole donne e un suonatore di organetto. La sua formazione risale al 1927. Poi è stato sciolto per qualche anno fino a quando non si riformò. Ora va avanti da più di 20 anni e si chiama le “Gemme del Matese”. Il gruppo appartiene alla federazione italiana tradizioni popolari e infatti, organizza diverse realtà sul territorio. È anche gemellato con il gruppo folkloristico la Cordella di Castellana Sicula di Palermo.

L’origine del costume di San Massimo

Il Comune di San Massimo si caratterizza anche per una storia particolare di tradizione vestiaria. Infatti, è un costume popolare della città di San Massimo. È un costume caratteristico, che va a riprendere le immagini figurative della civiltà e della vita del paese, nonché della sua storia. È un abito femminile che ha derivazione spagnoleggianti e in linea con il look napoletano. Tale costume si distingue per il sobrio accostamento di tessuti, ha un copricapo particolare fatto molto spesso di colori d’oro. Questo vestito così fine e altolocato, si indossava nel corso di processioni e cerimonie importanti durante le messe solenni. Man mano, è diventato un simbolo dello stato sociale ed economico della donna. Ancora oggi viene usato ed è alla base delle tradizioni folkloristiche del territorio. A dire il vero però, c’è anche una versione maschile di questo costume che in realtà, si usa e si estende un po’ a tutta la zona Molisana. Questo costume è di panno blu con gilet, una giacca corta fino alla vita con due file di bottoni e il colletto rovesciato.

Gli eventi a San Massimo

A San Massimo nel corso dell’anno grazie anche alle numerose associazioni che si trovano sul territorio, ci dà la possibilità di vivere tantissimi momenti particolari con diversi eventi come sagre, occasioni di svago, concorsi e attività per i bambini, ma non solo. Insomma, sia in estate che in inverno, si avrà l’occasione di scoprire un posto unico nel suo genere che vi regalerà delle forti emozioni e soprattutto, vi metterà in contatto con quella che è la vera storia e la natura di questa zona.

 

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