Avete mai sentito parlare della riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo? Ebbene, questa riserva naturale è davvero affascinante. Si tratta di un’area naturale protetta che si trova nel Comune di Pescolanciano, in provincia d’Isernia. In realtà però, occupa anche diversi altri Comuni. Infatti, racchiude i Comuni di Carovilli, Chiauci, Pietrabbondante, Vastogirardi, San Pietro Avellana, Roccasicura e Pescolanciano. Questo suggestivo parco è stato istituito nel 1971 e dopo qualche anno ha aperto le porte per una serie di attività uniche e divertenti. Scopriamo insieme perché vale la pena andare a visitare la riserva, quali sono le attività che è possibile fare in questa zona e perché si tratta di una realtà tutta da esplorare.
La storia della riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo
La riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo nasce come proprietà del Duca D’Alessandro di Pescolanciano. Si trattava, all’epoca, di un territorio esteso per circa 500 ettari. Infatti, il bosco era chiamato il bosco di Collemeluccio. Era stato portato in dote dalla nobildonna Desiderata Melucci. Però, è rimasto di proprietà dei D’Alessandro fino al 1895, ovvero fino a quando poi il banco di Napoli lo vendette ad alcune famiglie del luogo. Nel tempo, si è cercato di dare un’unica indicazione a questa particolare area riservata naturale. È caratterizzata dalla presenza di circa 500 ettari dell’abetina originaria. Nel 1971 si decise di farlo diventare una riserva naturale riconosciuta. Nel 1977 ha avuto il riconoscimento come una riserva della biosfera. Infatti, è associata al programma MAB UNESCO. Tale riserva rispetta i requisiti del programma MAB e quindi, è parte proprio del network mondiale delle riserve della biosfera. Questa realtà è autonoma sia dagli Enti Parco regionali che da quelli nazionali.
La struttura geografica della riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo
Nella riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo vi è un terreno di fondo molto particolare che nasce da un’unica formazione miocenica. È composto da calcarei marnosi e arenarie scistose. Inoltre, questo territorio che si trova a una quota tra 790 e 1065 metri sul livello del mare, è fatto da una foresta con formazioni argillose dove c’è una morfologia ondulata e priva di affioramenti rocciosi. Poi, c’è il Vallone Sagittario, nonché alcuni piccoli altri Valloni che vanno tutti a confluire nel fiume Trigno. Nella zona Nord vi sono l’antica sorgente Fonte Cupa e anche il Centro visitatori. La flora invece, è altrettanto unica. L’80% è composta dall’abete bianco. Si tratta d’insenature abetine che si trovano praticamente da sempre sulla dorsale appenninica. Oltre che in Molise, vi sono anche in Toscana, Abruzzo e Calabria. Vi è anche un’altra specie particolare che si trova nella riserva, che è il cerro. In merito alla fauna poi, vale la pena un cenno sui tantissimi animali presenti come tassi, pioli, volpi, cinghiali e il lupo. Nel sottobosco, si trovano altri elementi verdi come agrifoglio, biancospino, nocciolo e prugnolo. Insomma, si tratta di una zona davvero molto ricca da un punto di vista naturalistico e che vale sicuramente la pena scoprirla in tutta la sua bellezza, ammirando il panorama e rispettando l’unicità della sua natura.
Le attività da fare nella riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo
Nella riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo vi sono tantissime attività che è possibile svolgere grazie all’organizzazione di questo splendido e immenso parco. In primo luogo, vi sono dei sentieri ben segnalati che si possono realizzare in mountain bike oppure a piedi. In questo modo, andare a esplorare il bosco sarà molto più piacevole. Il bosco di Collemeluccio Montedimezzo sarà sempre molto accessibile; ciò in quanto ha una morfologia ondulata morbida. Quindi i visitatori possono avere la certezza di divertirsi senza correre alcun rischio. Inoltre, è assolutamente da vedere il punto di Belvedere “Colle Gendarme”. Da tale belvedere è possibile ammirare un paesaggio di fascino davvero unico e suggestivo. In lontananza ci sono i ruderi dell’Antico mulino ad acqua. Questi ruderi sorgono sul fiume Trigno e sull’antica sorgente Fonte Cupa. Da sottolineare poi che nella zona c’è anche il museo che racconta la storia del parco e anche tutte le bellezze di questo paesaggio unico. Infine, vale assolutamente la pena anche fermarsi nelle aree attrezzate per la sosta, in modo tale da consumare un pasto e trascorrere un po’ di tempo a stretto contatto con la natura. È lo spazio ideale per chi si reca in vacanza con la famiglia.
Quando visitare la riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo
Il periodo migliore per visitare la riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo è quello che va da marzo fino a ottobre, proprio per evitare di trovare la neve. Però, potrebbe essere anche piacevole invece godere della bellezza del manto innevato nel bosco. Ricordate, in tal caso, che bisogna fare particolarmente attenzione e soprattutto, seguire le indicazioni, nonché informarsi per il capire se il parco è aperto in quel periodo e se è possibile visitarlo senza correre alcun tipo di rischio. Valutati questi fattori, siete pronti per la vostra visita alla riserva naturale Collemeluccio Montedimezzo!